Il gran tour della birra comincia da St. James’s Gate, dove regna, in forma smagliante, la Guinness Storehouse (orari 9.30-17, fino alle 19 in estate, www.guinness-storehouse.com): maison della mitica nera che richiama una media di 800.000 visitatori all’anno.
Una visita all’edificio per esplorare il mondo del processo produttivo (con sosta per uno spuntino con vista sulla città al Gravity bar al settimo piano), poi si passa a Temple Bar, dove si concentra la maggior parte degli indirizzi cult per gli amanti della pinta: pub storici come quello che dal 1840 esibisce lo stesso nome del quartiere (Temple Bar 47/48, www.thetemplebarpub.com).
L’Oliver St. John Gogarty, frequentatissimo all’ora di pranzo e dopo il tramonto, quando si esibiscono le migliori band locali (Fleet Stree 58/59, www.gogartys.ie).
Il Palace Bar, sempre in Fleet Street, che vanta un pubblico di giornalisti e scrittori.
Fuori dal quartiere, The Brazen Head (Bridge Street Lower 20, www.brazenhead.com) è il pub più antico di Dublino (e, giurano, di tutta l’Irlanda): è stato anche citato da Joyce nell’Ulisse.
Nel capolavoro dello scrittore compare anche Mulligan’s (Poolberg Street 8, www.mulligans.ie), pub in stile vittoriano, sulla scena dal 1782. Da Toners’ (Lower Baggot Street 139, www.tonerspub.ie), invece, si fermava sempre Yeats per un bicchiere. Di birra? No, di sherry.
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